L’arrivo a Messina delle Suore Scalabriniane è il frutto di un percorso di conoscenza. Le attività, l’impegno e il coinvolgimento delle Suore Scalabriniane della comunità di Siracusa nei confronti dei migranti approdati in Sicilia sui barconi, e poi trasferiti all’interno delle varie strutture della città, sono stati apprezzati. Fu così che il Vescovo allora destinato alla Diocesi di Messina, in un incontro con la Superiora Generale Suor Neusa di F. Mariano, manifestò il desiderio di ospitare una nostra comunità nella sua futura Diocesi. Trascorso del tempo, il Vescovo Mons. Giovanni Accolla rinnovò l’invito alla Superiora Provinciale Suor Milva Caro. Dopo un periodo di riflessione e di sofferenza, dovuta all’impossibilità di trovare suore da destinare alla nuova comunità, è arrivata una suora dal Brasile. “Dio Vede e Dio Provvede!” Così ha avuto inizio il cammino di discernimento e di apertura alla nuova missione, per essere presenti e lavorare con i migranti e i rifugiati.

Realtà di Messina: Messina è una città portuale della Sicilia nord-orientale, separata dall’Italia continentale dallo Stretto di Messina. È una Diocesi interessata da una immigrazione ormai stabile e strutturale e dai migranti forzati, in cerca di protezione, che in prevalenza arrivano dall’Africa sub sahariana. In città è presente una struttura di prima accoglienza, alcune di seconda accoglienza e altre del sistema SPRAR. Tutti i migranti sono in attesa di un titolo di protezione per andare poi in contesti più favorevoli dell’Italia del Nord o in altri Paesi europei.

Testimonianza: Il 14 Agosto 2018 sono arrivata in Italia, a Piacenza, nella casa provinciale San Giuseppe. Dopo pochi giorni, sono stata invitata dalla Superiora Provinciale Suor Milva Caro, a partecipare con lei a un incontro con il Vescovo di Messina Mons. Giovanni Accola, per aprire una comunità di Suore Scalabriniane all’interno della sua Diocesi. In quell’occasione, abbiamo conosciuto la realtà migratoria di Messina e intravisto il lavoro missionario. Santino Tornesi, diacono e direttore dell’Ufficio Migrantes, ci ha illustrato la situazione attraverso alcuni dati statistici, ha presentato le attività svolte dall’Ufficio e ci ha raccontato alcune storie relative all’esperienza di Lampedusa e ai migranti presenti a Messina.

Tra la Superiora Provinciale e il Vescovo è proseguito il dialogo. Successivamente, ho vissuto di nuovo a Piacenza e poi per un periodo a Siracusa, per ambientarmi e apprendere la lingua italiana. Ogni tanto venivo a Messina per partecipare, insieme ai volontari, agli incontri dell’Ufficio Migrantes. Il 10 Gennaio 2019, insieme alla Superiora Provinciale, sono tornata nuovamente a Messina, città in cui lei ha incontrato il Vescovo per definire le modalità della presenza Scalabriniana in Diocesi e dove, dopo soli due giorni (era il 12 Gennaio) mi sono trasferita. Sono stata inizialmente ospite presso la casa delle Suore Paoline per il tempo necessario a sistemare l’abitazione in cui, pochi giorni dopo, sarei andata a vivere, all’interno della curia. Nei giorni successivi, ho ricevuto stoviglie e biancheria da parte della comunità di Reggio Calabria che ora è chiusa. Dal 17 Gennaio mi sono trasferita nella casa che mi è stata assegnata dal Vescovo.

Il 20 Gennaio il diacono Tornesi mi ha presentato, all’interno della Chiesa di Sant’Elia, ai migranti della Cappellania cattolica srilankese. Questo è stato l’inizio della mia missione a Messina: da subito ho preso parte alle attività dell’Ufficio Migrantes.

In questa nuova realtà, sento la chiamata ad essere una presenza profetica di Dio, a contatto con i migranti di questo tempo e di questo territorio che avanzano verso nuove frontiere, dove le persone sono emarginate. Sono chiamata a vivere secondo il carisma Scalabriniano nell’accoglienza e nell’integrazione e ad essere “migrante con i migranti”. Deo Grathie!

Suor Marina Milani: Esci dalla tua terra e va, dove ti mostrerò…!
Dopo un periodo di convalescenza trascorso a Piacenza in Casa Provinciale, è arrivato il momento di riprendere le valigie e andare dove il Signore mi aveva preparato un posto, proprio nel profondo sud! Tanto tempo prima, quando la Superiora Provinciale Suor Milva Caro mi aveva accennato, ero incredula ma dentro me ho provato gioia, poiché in un lampo mi sono venute in mente le meravigliose esperienze vissute in Germania e poi a Reggio Calabria, con le famiglie del sud che hanno il dono dell’accoglienza!

Sono migranti da sempre. Ancora oggi i giovani lasciano la Sicilia per andare a trovare un posto di lavoro, mentre in Sicilia arrivano con i barconi altri giovani a trovare lavoro, libertà, accoglienza. Arrivano per aiutare la famiglia e costruire poi la loro famiglia. Con Suor Milva e Suor Celina Petrone sono partita il 27 febbraio da Piacenza diretta a Roma in Via Alba – mi sono fermata alcuni giorni per salutare le suore, i volontari del Centro Migranti e i migranti che conoscevo e frequentavano il corso di lingua italiana. Sono partita per Messina giovedì, dalla stazione Termini di Roma – mi ha accompagnato Suor Stella – un viaggio bellissimo in cui mi sono goduta il panorama tutto il tempo. A Villa San Giovanni ho trovato Vera Albanese (una vecchia conoscenza) e Franco di Reggio Calabria che mi aspettavano.

Un’altra porta aperta per incontrare i migranti. Siamo il resto d’Israele, ma siamo comunità con le suore di Siracusa che da qualche anno operano in quella diocesi. Il Beato Scalabrini, la Beata Madre Assunta e Maria Madre dei Migranti guidano i nostri passi sulle strade di Messina.

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